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E' stata dura, da mal di testa, ma ho rivisto tutti i video!
Non si vede niente, troppo mossi. Diciamo che si vede un gran movimento, anche troppo, e non si riesce ad avere dei fermo immagine acettabili da cui estrarre le foto.
Non c'è stabilizzatore che tenga per le strade del Laos e adesso che lo sappiamo ci organizzeremo meglio per l'anno prossimo.
Ho già notato la varietà dei cartelli stradali che indicano i passaggi pedonali: le sagome variano di regione in regione, c'è la mamma col bambino, il bambino che trascina il nonno, la mamma in costume tipico. Ma il meglio è fuori dalle scuole: papà che trascina il bambino!
Questa sarà la missione per il prossimo viaggio: catalogare gli attraversamenti pedonali.
Ma parliamo di questo viaggio.
Bello, faticoso ma proprio bello! A parte i 6 giorni di mare in Cambogia e il relax ad Ayutthaya il resto del tempo l'abbiamo passato in moto percorrendo 4000 Km su e giù per l'Indocina.
Questo è stato il bello: in giro senza meta e senza programmi, in zone anonime lontane dal turismo con immense barriere linguistiche, passando dal troppo caldo al troppo freddo e dal troppo secco al troppo umido.
Adeguandosi per dormire ma soprattutto per mangiare, sempre infangati o impolverati, circondati da zanzare, maiali, ordigni inesplosi, cani gatti e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo dovuto guadare torrenti, traghettare la moto con un relitto di zattera, varcare illegalmente un confine.
Fermati da polizia, esercito e vigili urbani e alle prese con 3 dogane e relativi visti e permessi per noi e la moto.
Visto così sembriamo masochisti! Invece no, forse, ma tutto questo ha il suo perchè.
Vitto e alloggio non è mai un problema. Nelle zone turistiche dove c'è più richiesta di aloggi incappi facilmente nelle topaie o negli sgabuzzini per turisti, ma via da lì vai a dormire nei pochi "alberghi" non turistici che hanno uno standard unico a misura orientale: stanze grandi con 2 letti francesi e spazio per la moto, climatizzatore, ventilatore, TV, WIFI, bagno con doccia e spesso acqua calda. Sapone, shampo, spazzolino e dentifricio, 2 bottiglie d'acqua... e carta igienica..
Affitti la camera, non i posti letto; puoi vedere anche 6 persone in una camera e cucinano fuori dalla porta. Sono sempre puliti e disinfestati per quanto si possa fare in certi luoghi e l'unico problema può essere la doccia che quando va bene è alta un metro e mezzo.
In un posto in Cambogia la doccia era così corta che per lavarmi la testa mi sono dovuto sedere per terra!
Il cibo è sempre ottimo, l'importante è non fare domande.
Mal che vada in certe zone è piccantissimo, ma quello te lo devi aspettare da queste parti.
Qui si mangia così: se vedi una pentola o un bracere a bordo strada c'è del cibo.
Si cucina all'aperto, appunto, e c'è chi ha il pentolone della zuppa, chi pesce o carne alla brace, chi fa solo insalate, chi invece spadella.
La zuppa è disponibile in due modi, anche asciutta. Ma se non sai la lingua ti arriverà sempre quella in brodo che consiste in una mestolata gigante del misterioso contenuto del pentolone con aggiunta di noodles di riso verdure fresche in foglia ed erbe aromatiche.
Ti servono questo secchio di zuppa e ti danno due bastoncini e un cucchiaio cinese, praticamente piatto.. Bisogna dire che la "mise en place" lascia un po' perplessi.
Il problema sorge quando la tua mestolata di brodaglia comprende un pezzo di osso con carne attaccata o comunque pezzi grossi di cibo: cosa fai coi bastoncini?!
In Laos non ti mettono le noodles ma in compenso abbondano con le ossa che vanno succhiate rumorosamente e sputate per terra.
Se non volete zuppa c'è sempre un animale alla brace: maiale, pesce, pollo, leocorno. Già cotti, esposti a lato griglia. Scegli ciò che vuoi e lo metti a scaldare. Te lo servono con riso, semplice e senza sorprese.
Peccato che il cibo sia esposto a bordo strada, e avete visto che strade! Almeno sulla zuppa c'è il coperchio.
Terza opzione, riso fritto. riso fritto, riso fritto... basta...
Comunque non mangerai mai quello che hai creduto di ordinare, come quella volta che volevamo 2 uova ma non avevano uova così ci hanno portato 4 uova sode decorate con verdure, spezie e maionese fatta al momento. Infatti siccome non c'erano le uova avevamo ordinato altro..
Oppure i 4 giorni di zuppe: ovunque andassi, qualunque cosa ordinassi a qualunque ora del giorno (colazione inclusa) a me arrivava una zuppa. Non ne potevo più, avevo bisogno di masticare!
Ma il vero divertimento è la barriera linguistica. Ti devi sempre spiegare a gesti ma anche i gesti sono in lingua straniera, ad esempio il nostro agitare la mano per salutare in asiatico vuol dire NO. Così devi improvvisare, come quando volevo far lavare la moto e mi sono portato uno shampo per poter indicare prima la moto e dopo lo shampo e chiedere indicazioni.
..Shampo.. com'è difficile comprare uno shampo in Asia! Prima di capire qual'è compri veramente di tutto e ti impiastri la testa..
E poi c'è la terra, i maiali, le buche. Una novità ogni 100 metri. Questo alla fine è uno dei motivi per cui facciamo questi giri strani, perchè non smettono mai di stupirci.
Puoi passare una giornata tra le risaie e divertirti comunque solo guardando lo scorrere della vita locale che da un punto di vista puramente occidentale può risultare inconcepibile.
E' bello andare dove non c'è turismo, magari non c'è molto da fotografare ma c'è tanto da vedere, imparare, capire e quanto ridere!
Ok, il maiale in mezzo alla strada darà fastidio, ma quando ti fermi all'ombra per una pausa la scrofa di quartiere viene a salutarti. In una sosta pipì tra le risaie abbiamo spaventato 50 pappagalli, un varano di 70cm ci camminava vicino senza problemi e il giorno dopo la mamma di 3 metri è sfuggita alla nostra videocamera per un soffio.
Quante volte vi è capitato che un capretto di corsa vi chiedesse strada belando? A noi è successo e se non belava lui io non lo vedevo tra la polvere.
E la gente, non dimentichiamo i veri protagonisti del nostro viaggio, la popolazione locale.
Immergersi nella vita rurale in un paese così culturalmente diverso da noi è come affrontare un gioco di ruolo. Bisogna intuire, capire e adeguarsi. Comunque adeguarsi finchè non si capisce ma poi quando capisci è ora di tornare a casa! Se fai le mosse giuste va tutto bene, ma se fai quelle sbagliate non cambia niente, sei in un paese buddhista e niente può andar male. Mal che vada ti diverti, proprio perchè sei lontano dal turismo e dai disagi che il turismo porta, microcriminalità, sporcizia, rumore e rompiballe.
Riguardo polizia e sconfinamenti illegali posso solo parlare bene:
A parte i bastardi corrotti della polizia municipale di Sihanoukville tutti gli altri sono stati sempre gentili e corretti. Certi anche fin troppo gentili, sicuramente (vedi Thailandia) per dare una buona impressione al turista nonostante il regime militare e per sfoggiare l'inglese davanti ai colleghi monolingua. Secondo me in Laos la polizia preferiva non fermarci per timidezza, anche quando ci siamo fermati noi li vedevo sempre un po' imbarazzati. Meglio così!
Parlo male della polizia cambogiana, in particolare di Sihanoukville ma onestamente non posso lamentarmi, anzi posso solo vantarmene: noi non abbiamo mai pagato uno sbirro cambogiano! E forse siamo gli unici al mondo!
Invece per lo sconfinamento illegale è stato solo un problema di comunicazione: nessuno in Laos ci ha detto che non potevamo entrare in Thailandia da quel ponte e noi ci siamo andati.
Comunque la polizia thai che ci ha fermato incazzatissima dopo il ponte ha creduto a noi e non si è stupita del fatto che i laotiani invece di fermarci ci hanno lasciato sconfinare augurandoci buona fortuna!
Che bel mondo..
Già, forse la polizia cambogiana una volta l'abbiamo pagata, al confine dalla Thailandia. Arriviamo in dogana, ci guardano i passaporti, vedono altri visti cambogiani e così ci chiedono: "Quanto avete pagato l'altra volta per entrare in Cambogia?" Ma che domanda è?!
Ci hanno colto di sorpresa, non avevamo la risposta pronta ma abbiamo cercato di sminuire e non capire la domanda, così ci hanno chiesto 20 dollari. Il fatto è che non mi ricordo proprio se il visto cambogiano si paga, magari è gratis..
Invece in Laos abbiamo pagato una tassa di ingresso per la moto che ci è stata restituita in uscita: 25000 Kip che sono 2 euro e 70 cent.
Ecco un lato negativo del viaggio! I soldi! Che casino...
1 Euro vale: 37 Baht thailandesi, 1.20 USD, 9300 Kip laotiani e 4500 Riel cambogiani.
In Thailandia usi i Baht, in Cambogia Riel e Dollari, in Laos Kip e Baht a ovest e Kip e Dollari a est e tutti e tre a sud. Nessuno cambia i Kip fuori dal Laos e nessuno cambia i Riel fuori dalla Cambogia.
Sembrano le regole di un rompicapo! Addirittura in Cambogia puoi pagare sempre in dollari e usare i Riel al posto della moneta: 1 USD = 4000 Kip così se il conto è di 2 dollari e mezzo devi dare 2 banconote da 1 dollaro e 2 banconote da 1000 Riel, così, tanto per incasinarti ancora un po' le idee.
Avrebbero potuto fregarci ovunque col cambio visto il caos che avevamo in testa, ma sono buddhisti e non lo fanno. Dio perdona, il Karma no!
Con questo è tutto, il nostro breve racconto di viaggio on-line è giunto al termine.
Ci sarebbero ancora tante cose da dire e aneddoti da raccontare ma dovrei scrivere un libro: troppo da scrivere e troppo da leggere.
Se volete saperne di più veniteci a trovare a casa o, meglio ancora, partite per il Laos!
Non si vede niente, troppo mossi. Diciamo che si vede un gran movimento, anche troppo, e non si riesce ad avere dei fermo immagine acettabili da cui estrarre le foto.
Non c'è stabilizzatore che tenga per le strade del Laos e adesso che lo sappiamo ci organizzeremo meglio per l'anno prossimo.
Ho già notato la varietà dei cartelli stradali che indicano i passaggi pedonali: le sagome variano di regione in regione, c'è la mamma col bambino, il bambino che trascina il nonno, la mamma in costume tipico. Ma il meglio è fuori dalle scuole: papà che trascina il bambino!
Questa sarà la missione per il prossimo viaggio: catalogare gli attraversamenti pedonali.
Ma parliamo di questo viaggio.
Bello, faticoso ma proprio bello! A parte i 6 giorni di mare in Cambogia e il relax ad Ayutthaya il resto del tempo l'abbiamo passato in moto percorrendo 4000 Km su e giù per l'Indocina.
Questo è stato il bello: in giro senza meta e senza programmi, in zone anonime lontane dal turismo con immense barriere linguistiche, passando dal troppo caldo al troppo freddo e dal troppo secco al troppo umido.
Adeguandosi per dormire ma soprattutto per mangiare, sempre infangati o impolverati, circondati da zanzare, maiali, ordigni inesplosi, cani gatti e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo dovuto guadare torrenti, traghettare la moto con un relitto di zattera, varcare illegalmente un confine.
Fermati da polizia, esercito e vigili urbani e alle prese con 3 dogane e relativi visti e permessi per noi e la moto.
Visto così sembriamo masochisti! Invece no, forse, ma tutto questo ha il suo perchè.
Vitto e alloggio non è mai un problema. Nelle zone turistiche dove c'è più richiesta di aloggi incappi facilmente nelle topaie o negli sgabuzzini per turisti, ma via da lì vai a dormire nei pochi "alberghi" non turistici che hanno uno standard unico a misura orientale: stanze grandi con 2 letti francesi e spazio per la moto, climatizzatore, ventilatore, TV, WIFI, bagno con doccia e spesso acqua calda. Sapone, shampo, spazzolino e dentifricio, 2 bottiglie d'acqua... e carta igienica..
Affitti la camera, non i posti letto; puoi vedere anche 6 persone in una camera e cucinano fuori dalla porta. Sono sempre puliti e disinfestati per quanto si possa fare in certi luoghi e l'unico problema può essere la doccia che quando va bene è alta un metro e mezzo.
In un posto in Cambogia la doccia era così corta che per lavarmi la testa mi sono dovuto sedere per terra!
Il cibo è sempre ottimo, l'importante è non fare domande.
Mal che vada in certe zone è piccantissimo, ma quello te lo devi aspettare da queste parti.
Qui si mangia così: se vedi una pentola o un bracere a bordo strada c'è del cibo.
Si cucina all'aperto, appunto, e c'è chi ha il pentolone della zuppa, chi pesce o carne alla brace, chi fa solo insalate, chi invece spadella.
La zuppa è disponibile in due modi, anche asciutta. Ma se non sai la lingua ti arriverà sempre quella in brodo che consiste in una mestolata gigante del misterioso contenuto del pentolone con aggiunta di noodles di riso verdure fresche in foglia ed erbe aromatiche.
Ti servono questo secchio di zuppa e ti danno due bastoncini e un cucchiaio cinese, praticamente piatto.. Bisogna dire che la "mise en place" lascia un po' perplessi.
Il problema sorge quando la tua mestolata di brodaglia comprende un pezzo di osso con carne attaccata o comunque pezzi grossi di cibo: cosa fai coi bastoncini?!
In Laos non ti mettono le noodles ma in compenso abbondano con le ossa che vanno succhiate rumorosamente e sputate per terra.
Se non volete zuppa c'è sempre un animale alla brace: maiale, pesce, pollo, leocorno. Già cotti, esposti a lato griglia. Scegli ciò che vuoi e lo metti a scaldare. Te lo servono con riso, semplice e senza sorprese.
Peccato che il cibo sia esposto a bordo strada, e avete visto che strade! Almeno sulla zuppa c'è il coperchio.
Terza opzione, riso fritto. riso fritto, riso fritto... basta...
Comunque non mangerai mai quello che hai creduto di ordinare, come quella volta che volevamo 2 uova ma non avevano uova così ci hanno portato 4 uova sode decorate con verdure, spezie e maionese fatta al momento. Infatti siccome non c'erano le uova avevamo ordinato altro..
Oppure i 4 giorni di zuppe: ovunque andassi, qualunque cosa ordinassi a qualunque ora del giorno (colazione inclusa) a me arrivava una zuppa. Non ne potevo più, avevo bisogno di masticare!
Ma il vero divertimento è la barriera linguistica. Ti devi sempre spiegare a gesti ma anche i gesti sono in lingua straniera, ad esempio il nostro agitare la mano per salutare in asiatico vuol dire NO. Così devi improvvisare, come quando volevo far lavare la moto e mi sono portato uno shampo per poter indicare prima la moto e dopo lo shampo e chiedere indicazioni.
..Shampo.. com'è difficile comprare uno shampo in Asia! Prima di capire qual'è compri veramente di tutto e ti impiastri la testa..
E poi c'è la terra, i maiali, le buche. Una novità ogni 100 metri. Questo alla fine è uno dei motivi per cui facciamo questi giri strani, perchè non smettono mai di stupirci.
Puoi passare una giornata tra le risaie e divertirti comunque solo guardando lo scorrere della vita locale che da un punto di vista puramente occidentale può risultare inconcepibile.
E' bello andare dove non c'è turismo, magari non c'è molto da fotografare ma c'è tanto da vedere, imparare, capire e quanto ridere!
Ok, il maiale in mezzo alla strada darà fastidio, ma quando ti fermi all'ombra per una pausa la scrofa di quartiere viene a salutarti. In una sosta pipì tra le risaie abbiamo spaventato 50 pappagalli, un varano di 70cm ci camminava vicino senza problemi e il giorno dopo la mamma di 3 metri è sfuggita alla nostra videocamera per un soffio.
Quante volte vi è capitato che un capretto di corsa vi chiedesse strada belando? A noi è successo e se non belava lui io non lo vedevo tra la polvere.
E la gente, non dimentichiamo i veri protagonisti del nostro viaggio, la popolazione locale.
Immergersi nella vita rurale in un paese così culturalmente diverso da noi è come affrontare un gioco di ruolo. Bisogna intuire, capire e adeguarsi. Comunque adeguarsi finchè non si capisce ma poi quando capisci è ora di tornare a casa! Se fai le mosse giuste va tutto bene, ma se fai quelle sbagliate non cambia niente, sei in un paese buddhista e niente può andar male. Mal che vada ti diverti, proprio perchè sei lontano dal turismo e dai disagi che il turismo porta, microcriminalità, sporcizia, rumore e rompiballe.
Riguardo polizia e sconfinamenti illegali posso solo parlare bene:
A parte i bastardi corrotti della polizia municipale di Sihanoukville tutti gli altri sono stati sempre gentili e corretti. Certi anche fin troppo gentili, sicuramente (vedi Thailandia) per dare una buona impressione al turista nonostante il regime militare e per sfoggiare l'inglese davanti ai colleghi monolingua. Secondo me in Laos la polizia preferiva non fermarci per timidezza, anche quando ci siamo fermati noi li vedevo sempre un po' imbarazzati. Meglio così!
Parlo male della polizia cambogiana, in particolare di Sihanoukville ma onestamente non posso lamentarmi, anzi posso solo vantarmene: noi non abbiamo mai pagato uno sbirro cambogiano! E forse siamo gli unici al mondo!
Invece per lo sconfinamento illegale è stato solo un problema di comunicazione: nessuno in Laos ci ha detto che non potevamo entrare in Thailandia da quel ponte e noi ci siamo andati.
Comunque la polizia thai che ci ha fermato incazzatissima dopo il ponte ha creduto a noi e non si è stupita del fatto che i laotiani invece di fermarci ci hanno lasciato sconfinare augurandoci buona fortuna!
Che bel mondo..
Già, forse la polizia cambogiana una volta l'abbiamo pagata, al confine dalla Thailandia. Arriviamo in dogana, ci guardano i passaporti, vedono altri visti cambogiani e così ci chiedono: "Quanto avete pagato l'altra volta per entrare in Cambogia?" Ma che domanda è?!
Ci hanno colto di sorpresa, non avevamo la risposta pronta ma abbiamo cercato di sminuire e non capire la domanda, così ci hanno chiesto 20 dollari. Il fatto è che non mi ricordo proprio se il visto cambogiano si paga, magari è gratis..
Invece in Laos abbiamo pagato una tassa di ingresso per la moto che ci è stata restituita in uscita: 25000 Kip che sono 2 euro e 70 cent.
Ecco un lato negativo del viaggio! I soldi! Che casino...
1 Euro vale: 37 Baht thailandesi, 1.20 USD, 9300 Kip laotiani e 4500 Riel cambogiani.
In Thailandia usi i Baht, in Cambogia Riel e Dollari, in Laos Kip e Baht a ovest e Kip e Dollari a est e tutti e tre a sud. Nessuno cambia i Kip fuori dal Laos e nessuno cambia i Riel fuori dalla Cambogia.
Sembrano le regole di un rompicapo! Addirittura in Cambogia puoi pagare sempre in dollari e usare i Riel al posto della moneta: 1 USD = 4000 Kip così se il conto è di 2 dollari e mezzo devi dare 2 banconote da 1 dollaro e 2 banconote da 1000 Riel, così, tanto per incasinarti ancora un po' le idee.
Avrebbero potuto fregarci ovunque col cambio visto il caos che avevamo in testa, ma sono buddhisti e non lo fanno. Dio perdona, il Karma no!
Con questo è tutto, il nostro breve racconto di viaggio on-line è giunto al termine.
Ci sarebbero ancora tante cose da dire e aneddoti da raccontare ma dovrei scrivere un libro: troppo da scrivere e troppo da leggere.
Se volete saperne di più veniteci a trovare a casa o, meglio ancora, partite per il Laos!