Mumbai
Siamo a piedi.
Abbiamo raggiunto Mumbai, la nostra destinazione finale, e fra tre giorni torneremo a casa.
Abbiamo già restituito la moto che, poverina, sapeva di doverci lasciare e non voleva, infatti ha cercato in vari modi di non farci arrivare qui.
Ha misteriosamente perso quasi tutto l'olio in questi due giorni di parcheggio, si è sfilacciato il cavo della frizione e allentato il perno della ruota dietro ma purtroppo per lei siamo riusciti a prevenire ogni problema, raggiungere l'hotel di Mumbai e farla venire a prendere.
Il primo impatto con Mumbai è stato strano, qui la maggioranza delle auto ha le luci degli stop che funzionano al contrario del resto del paese dove il 70% dei mezzi è senza luci, mezzi pubblici e scuolabus inclusi. Qui viaggiano allineati nelle corsie, usano le frecce e suonano poco il clacson, così anche se è la città più intasata dell'India devo ammettere che si guida bene.
Anche il nostro hotel è diverso: in bagno ci sono cinque interruttori e tutti accendono qualcosa, Internet funziona e fino al tardo pomeriggio avevamo il segnale anche in camera (poi hanno fatto dei lavori ed è sparito) e c'è anche l'acqua calda, ma veramente calda, così calda che anche quella fredda esce tiepida.
Ma qui il caldo è infernale e supera anche quello dei deserti, per fortuna siamo sul mare e c'è la brezza... ma è così calda che brucia la pelle.
Adesso ci dedichiamo a tre giorni di turismo intensivo che vi racconterò da domani.
Intanto vi anticipo che qui c'è di tutto, dalla casa privata più costosa del mondo con 600 addetti alla servitù che è superata nelle spese di gestione solo da Buckingham Palace fino agli avvoltoi di importazione che vengono allevati per mangiare i cadaveri dei Parsi (religione persiana dei seguaci di Zaratustra) nelle torri funerarie.
...E poi c'è Bollywood!
Abbiamo raggiunto Mumbai, la nostra destinazione finale, e fra tre giorni torneremo a casa.
Abbiamo già restituito la moto che, poverina, sapeva di doverci lasciare e non voleva, infatti ha cercato in vari modi di non farci arrivare qui.
Ha misteriosamente perso quasi tutto l'olio in questi due giorni di parcheggio, si è sfilacciato il cavo della frizione e allentato il perno della ruota dietro ma purtroppo per lei siamo riusciti a prevenire ogni problema, raggiungere l'hotel di Mumbai e farla venire a prendere.
Il primo impatto con Mumbai è stato strano, qui la maggioranza delle auto ha le luci degli stop che funzionano al contrario del resto del paese dove il 70% dei mezzi è senza luci, mezzi pubblici e scuolabus inclusi. Qui viaggiano allineati nelle corsie, usano le frecce e suonano poco il clacson, così anche se è la città più intasata dell'India devo ammettere che si guida bene.
Anche il nostro hotel è diverso: in bagno ci sono cinque interruttori e tutti accendono qualcosa, Internet funziona e fino al tardo pomeriggio avevamo il segnale anche in camera (poi hanno fatto dei lavori ed è sparito) e c'è anche l'acqua calda, ma veramente calda, così calda che anche quella fredda esce tiepida.
Ma qui il caldo è infernale e supera anche quello dei deserti, per fortuna siamo sul mare e c'è la brezza... ma è così calda che brucia la pelle.
Adesso ci dedichiamo a tre giorni di turismo intensivo che vi racconterò da domani.
Intanto vi anticipo che qui c'è di tutto, dalla casa privata più costosa del mondo con 600 addetti alla servitù che è superata nelle spese di gestione solo da Buckingham Palace fino agli avvoltoi di importazione che vengono allevati per mangiare i cadaveri dei Parsi (religione persiana dei seguaci di Zaratustra) nelle torri funerarie.
...E poi c'è Bollywood!
Foto del giorno: Mumbai è diversa ma non troppo.
Anche qui le lenzuola sono corte!!!
Per favore, accorciate i turbanti.
Per favore, accorciate i turbanti.
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