Riordiniamo le idee due
Eccoci con la seconda parte.
Il Gujarat, che non avevamo preso in considerazione, potrebbe diventare una destinazione turistica internazionale se solo lo volessero, ma non vogliono ed è meglio così.
È una regione ricca e hanno un po' di tutto, dal petrolio al sale e alle università prestigiose, oltre a delle belle destinazioni turistiche, e sembra che stiano bene così senza esagerare.
Qui c'è storia, natura, mare, montagne e deserti.
I templi, le moschee e i mausolei più belli sono qui, c'è il deserto di sabbia e quello di sale più grande al mondo con i suoi 30 giorni di festa tra le tende, ci sono gli ultimi leoni asiatici e non sono in gabbia, le località balneari sono belle e attrezzate come anche quelle montane, e paghi poco, quando paghi, le visite alle attrazioni turistiche.
Se vogliamo cercare dei lati negativi possiamo dire che non è adeguato alle stravaganze occidentali infatti non sempre troverai una doccia, delle posate o un letto con le lenzuola: qui non depotenziano niente e neanche ci pensano.
Per noi non sono cose negative, siamo o non siamo in India? Ma è meglio avvisare i più esigenti.
Il Gujarat, al contrario del Rajasthan, non si può concentrare ma bisogna farlo tutto, magari evitando le piantagioni di coriandolo. Noi purtroppo l'abbiamo dimezzato per mancanza di tempo.
Entrando poi in Maharashtra e scendendo verso Goa sul confine con il Karnataka, quindi lontano dalla modernità di Mumbai, c'è la vera India e vedendo il nostro stupore anche i locali ce l'hanno detto con aria fiera. Qui mangi in due con 20 rupie quando nel Gujarat ne spendi 150, nel Rajasthan 250 e a Goa 400. (1 EUR=70 INR).
Anche qui c'è tanto da vedere, soprattutto natura, ma c'è anche tanto da vivere. Qui si mangia bene, si gira bene, e la popolazione è gentile e disponibile anche se pochissimi parlano inglese e noi non capiamo la lingua locale.
Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo le strade sono un pochino meno belle ma puoi comunque mantenere una media di 50 Km/h pause incluse. In Rajasthan la media era di 80.
Scesi dalle montagne del Karnataka con i pericolosissimi attraversamenti di pavoni ci ritroviamo al confine con Goa dove un cartello dice: divertirsi è un diritto ma tenere pulito un dovere. Sul confine c'è il fruttivendolo che ci vende un ananas del suo giardino già tagliato e conservato in un piccolo sacchetto di plastica, quando finiamo di mangiare ci rimane il sacchetto e, come al solito, non sappiamo dove buttarlo. Chiedo al fruttivendolo che mi dice di buttarlo per terra! Forse perché noi eravamo ancora in Karnataka... Comunque l'ho rimproverato bonariamente e mi sono messo il sacchetto in tasca fino a destinazione.
Goa la rimandiamo di qualche giorno perché è un territorio e non una località di mare e vogliamo girare un po' prima di commentare.
Il Gujarat, che non avevamo preso in considerazione, potrebbe diventare una destinazione turistica internazionale se solo lo volessero, ma non vogliono ed è meglio così.
È una regione ricca e hanno un po' di tutto, dal petrolio al sale e alle università prestigiose, oltre a delle belle destinazioni turistiche, e sembra che stiano bene così senza esagerare.
Qui c'è storia, natura, mare, montagne e deserti.
I templi, le moschee e i mausolei più belli sono qui, c'è il deserto di sabbia e quello di sale più grande al mondo con i suoi 30 giorni di festa tra le tende, ci sono gli ultimi leoni asiatici e non sono in gabbia, le località balneari sono belle e attrezzate come anche quelle montane, e paghi poco, quando paghi, le visite alle attrazioni turistiche.
Se vogliamo cercare dei lati negativi possiamo dire che non è adeguato alle stravaganze occidentali infatti non sempre troverai una doccia, delle posate o un letto con le lenzuola: qui non depotenziano niente e neanche ci pensano.
Per noi non sono cose negative, siamo o non siamo in India? Ma è meglio avvisare i più esigenti.
Il Gujarat, al contrario del Rajasthan, non si può concentrare ma bisogna farlo tutto, magari evitando le piantagioni di coriandolo. Noi purtroppo l'abbiamo dimezzato per mancanza di tempo.
Entrando poi in Maharashtra e scendendo verso Goa sul confine con il Karnataka, quindi lontano dalla modernità di Mumbai, c'è la vera India e vedendo il nostro stupore anche i locali ce l'hanno detto con aria fiera. Qui mangi in due con 20 rupie quando nel Gujarat ne spendi 150, nel Rajasthan 250 e a Goa 400. (1 EUR=70 INR).
Anche qui c'è tanto da vedere, soprattutto natura, ma c'è anche tanto da vivere. Qui si mangia bene, si gira bene, e la popolazione è gentile e disponibile anche se pochissimi parlano inglese e noi non capiamo la lingua locale.
Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo le strade sono un pochino meno belle ma puoi comunque mantenere una media di 50 Km/h pause incluse. In Rajasthan la media era di 80.
Scesi dalle montagne del Karnataka con i pericolosissimi attraversamenti di pavoni ci ritroviamo al confine con Goa dove un cartello dice: divertirsi è un diritto ma tenere pulito un dovere. Sul confine c'è il fruttivendolo che ci vende un ananas del suo giardino già tagliato e conservato in un piccolo sacchetto di plastica, quando finiamo di mangiare ci rimane il sacchetto e, come al solito, non sappiamo dove buttarlo. Chiedo al fruttivendolo che mi dice di buttarlo per terra! Forse perché noi eravamo ancora in Karnataka... Comunque l'ho rimproverato bonariamente e mi sono messo il sacchetto in tasca fino a destinazione.
Goa la rimandiamo di qualche giorno perché è un territorio e non una località di mare e vogliamo girare un po' prima di commentare.
Foto del giorno: Persi in Gujarat.
...vediamo cosa dice il gps...
...vediamo cosa dice il gps...
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