Riordiniamo le idee
Ieri è stato il primo vero giorno di vacanza, il giorno in cui abbiamo potuto aprire tutti i bagagli, piazzare le amache, mandare i vestiti in lavanderia, fare una manicure, riempire il frigorifero di birra e poi svuotarlo. Ci voleva..
Adesso possiamo riordinare le idee e capire come sta andando il viaggio: direi benissimo!
Scrivere tutto in un giorno diventa lungo da leggere così facciamo due parti.
Adesso possiamo riordinare le idee e capire come sta andando il viaggio: direi benissimo!
Scrivere tutto in un giorno diventa lungo da leggere così facciamo due parti.
L'India è grande e noi ne abbiamo girata ben poca, solo Rajasthan, Gujarat e un pochino di Maharashtra, Goa ancora non si calcola.
In questo breve viaggio, finora di solo 5000 Km, abbiamo conosciuto cinque facce diverse della stessa nazione: L'India urbana, quella rurale, la turistica internazionale, la turistica locale e Goa. E comunque Internet non funziona da nessuna parte.
Come impatto generale io me l'aspettavo diversa: più caotica, più sporca e più impegnativa, meglio così.
Paola invece, che ci è tornata dopo 30 anni, l'ha trovata cambiata ma solo perché ha seguito, nel bene e nel male, l'evoluzione dei tempi: quelle che prima erano biciclette ora sono motorini, prima i bambini ti chiedevano le biro e adesso il cioccolato.
La cosa che ha stupito entrambi è che non abbiamo visto neanche un ratto.
Ok non siamo andati a cercarli, evitando Bikaner e il suo famoso tempio dei topi, ma in questi ultimi anni dicono sia cambiata la fauna. È aumentata la diffusione dei falchi che hanno fatto sparire topi e piccioni, convivono in modo abbastanza pacifico coi corvi ed entrambi sostituiscono l'avvoltoio nelle pulizie a bordo strada.
Inoltre il governo sta promuovendo una campagna per mantenere il paese pulito che in un certo modo sta funzionando, anche se ci vorranno decenni per educare tutta la popolazione.
Adesso andiamo nel dettaglio iniziando dal Rajasthan che è sicuramente la regione del turismo internazionale con Agra e tutte le città storiche.
Ad averlo saputo prima evitavamo di farcelo tutto dedicando più giorni al Gujarat.
Ha tantissime cose positive, è comodo da girare, è pulito, organizzato, ha tutto per tutti i gusti e tutte le tasche, cambiano gli Euro, e non dimentichiamo che alla base di tutto c'è il deserto con le città fortificate che sono uno spettacolo.
Però... C'è il deserto e appena c'è un colle c'è il forte, il palazzo del Raja, la città vecchia, il mercato...
Tutto uguale, tutto adeguato al turismo occidentale e così il cibo non sa di niente.
Il viso pallido si lamenta per il troppo piccante (e non ha torto) e di conseguenza il cibo è sempre depotenziato e meno buono. Gli indiani non sono scemi, se il cibo è così forte significa che è buono così e se riduci le spezie riduci il sapore e sudi comunque.
Diventa come il nostro cibo insipido.
Come è depotenziato il cibo così è depotenziata la vita in questi luoghi, questa non è India 100% ma un po' diluita.
Comunque è un gran bel giro e in oggi città c'è qualcosa di unico che da solo vale il viaggio ma globalmente non vale i 2000 e rotti chilometri se non hai, come noi, almeno due mesi di tempo.
Assolutamente da non perdere è Jaisalmer: c'è tutto il Rajasthan in un villaggio in mezzo al deserto abitato da gente strana. Essendo un po' fuori mano, obbliga a due tappe intermedie in due città a scelta. Se si ha poco tempo il Rajasthan si può fare in cinque giorni senza grossi rimpianti.
Io lo paragonerei al complesso di Angkor, in Cambogia: un altro luogo imperdibile che visiti in tre giorni ma che puoi riassumere in mezza giornata vedendo Angkor Wat e Bayun.
In questo breve viaggio, finora di solo 5000 Km, abbiamo conosciuto cinque facce diverse della stessa nazione: L'India urbana, quella rurale, la turistica internazionale, la turistica locale e Goa. E comunque Internet non funziona da nessuna parte.
Come impatto generale io me l'aspettavo diversa: più caotica, più sporca e più impegnativa, meglio così.
Paola invece, che ci è tornata dopo 30 anni, l'ha trovata cambiata ma solo perché ha seguito, nel bene e nel male, l'evoluzione dei tempi: quelle che prima erano biciclette ora sono motorini, prima i bambini ti chiedevano le biro e adesso il cioccolato.
La cosa che ha stupito entrambi è che non abbiamo visto neanche un ratto.
Ok non siamo andati a cercarli, evitando Bikaner e il suo famoso tempio dei topi, ma in questi ultimi anni dicono sia cambiata la fauna. È aumentata la diffusione dei falchi che hanno fatto sparire topi e piccioni, convivono in modo abbastanza pacifico coi corvi ed entrambi sostituiscono l'avvoltoio nelle pulizie a bordo strada.
Inoltre il governo sta promuovendo una campagna per mantenere il paese pulito che in un certo modo sta funzionando, anche se ci vorranno decenni per educare tutta la popolazione.
Adesso andiamo nel dettaglio iniziando dal Rajasthan che è sicuramente la regione del turismo internazionale con Agra e tutte le città storiche.
Ad averlo saputo prima evitavamo di farcelo tutto dedicando più giorni al Gujarat.
Ha tantissime cose positive, è comodo da girare, è pulito, organizzato, ha tutto per tutti i gusti e tutte le tasche, cambiano gli Euro, e non dimentichiamo che alla base di tutto c'è il deserto con le città fortificate che sono uno spettacolo.
Però... C'è il deserto e appena c'è un colle c'è il forte, il palazzo del Raja, la città vecchia, il mercato...
Tutto uguale, tutto adeguato al turismo occidentale e così il cibo non sa di niente.
Il viso pallido si lamenta per il troppo piccante (e non ha torto) e di conseguenza il cibo è sempre depotenziato e meno buono. Gli indiani non sono scemi, se il cibo è così forte significa che è buono così e se riduci le spezie riduci il sapore e sudi comunque.
Diventa come il nostro cibo insipido.
Come è depotenziato il cibo così è depotenziata la vita in questi luoghi, questa non è India 100% ma un po' diluita.
Comunque è un gran bel giro e in oggi città c'è qualcosa di unico che da solo vale il viaggio ma globalmente non vale i 2000 e rotti chilometri se non hai, come noi, almeno due mesi di tempo.
Assolutamente da non perdere è Jaisalmer: c'è tutto il Rajasthan in un villaggio in mezzo al deserto abitato da gente strana. Essendo un po' fuori mano, obbliga a due tappe intermedie in due città a scelta. Se si ha poco tempo il Rajasthan si può fare in cinque giorni senza grossi rimpianti.
Io lo paragonerei al complesso di Angkor, in Cambogia: un altro luogo imperdibile che visiti in tre giorni ma che puoi riassumere in mezza giornata vedendo Angkor Wat e Bayun.
Fine prima parte.
Foto del giorno: Persi in Rajasthan.
...vediamo cosa dice il gps...
...vediamo cosa dice il gps...
Commenti