Madurai
Finalmente la noia è passata.
Oggi il navigatore si è perso e noi con lui, l'albergo che avevamo scelto non ha voluto darci una camera anche se ne aveva, la moto ha avuto bisogno del meccanico e siamo stati dissanguati dalle zanzare. Perfetto!
Siamo a Madurai, città storica del Tamil Nadu, e ci fermiamo due giorni.
Anche qui c'è un tempio magnifico iniziato nel 3500 AC e finito praticamente l'altro ieri. Prima era solo un tempietto poi, grazie all'impegno di 46 generazioni di re e il contributo dei cittadini è diventato immenso.
Questo è un super luogo di culto perché proprio qui a Madurai il dio Shiva ha sposato Pàrvati ed è nato Ganesh quindi è come una Betlemme induista.
Oggi fra un contrattempo e l'altro siamo arrivati al tempio al tramonto, abbiamo ingaggiato una guida che intanto ci ha fatto fare un giretto all'interno spiegandoci tutta la storia del sito e che verrà a prenderci domani mattina alle sette per per farci rivedere bene il tempio e scorrazzarci in tuc tuc fra le bellezze della città.
Anche lui concorda pienamente con noi: il Taj Mahal, come direbbe la buonanima di Fantozzi, è una cagata pazzesca! Lui lo ha definito semplicemente un cimitero, ma anche il mio paragone con un portagioie gigante gli è piaciuto.
Qui, oltre alla storia millenaria che il portagioie non ha, c'è un'architettura che fa sembrare il Taj una scatola dei biscotti.
E anche qui di turismo non indiano ce n'è ben poco, perché noi stranieri ci facciamo fregare da chi ci propina i soliti quattro posti del menga. E inconcepibile che questa città così importante sia snobbata dal resto del mondo, anche se non al livello di Ranakpur, Palitana o Tirupati, ma in fondo è meglio così almeno i fedeli possono ancora godersi un luogo di meditazione e preghiera senza troppi fastidi.
Anche qui ingresso gratuito, deposito scarpe gratuito e deposito merci preziose al costo di 2 rupìe.
Così domani ci attende una giornata intensa con impegni dalla mattina alle sette fino a sera alle dieci quando, come ogni notte dall'alba dei tempi, decine di migliaia di fedeli accompagnano la statua di Shiva a dormire con Pàrvati. Questo sì che è un tributo all'amore, non il cimitero/portagioie/scatoladeibiscotti di Agra.
Foto del giorno: hotel indian style. Qui c'è già il lusso di un tavolino vicino alla presa di corrente, ma come diamine lo attacchi il bollitore!?
Oggi il navigatore si è perso e noi con lui, l'albergo che avevamo scelto non ha voluto darci una camera anche se ne aveva, la moto ha avuto bisogno del meccanico e siamo stati dissanguati dalle zanzare. Perfetto!
Siamo a Madurai, città storica del Tamil Nadu, e ci fermiamo due giorni.
Anche qui c'è un tempio magnifico iniziato nel 3500 AC e finito praticamente l'altro ieri. Prima era solo un tempietto poi, grazie all'impegno di 46 generazioni di re e il contributo dei cittadini è diventato immenso.
Questo è un super luogo di culto perché proprio qui a Madurai il dio Shiva ha sposato Pàrvati ed è nato Ganesh quindi è come una Betlemme induista.
Oggi fra un contrattempo e l'altro siamo arrivati al tempio al tramonto, abbiamo ingaggiato una guida che intanto ci ha fatto fare un giretto all'interno spiegandoci tutta la storia del sito e che verrà a prenderci domani mattina alle sette per per farci rivedere bene il tempio e scorrazzarci in tuc tuc fra le bellezze della città.
Anche lui concorda pienamente con noi: il Taj Mahal, come direbbe la buonanima di Fantozzi, è una cagata pazzesca! Lui lo ha definito semplicemente un cimitero, ma anche il mio paragone con un portagioie gigante gli è piaciuto.
Qui, oltre alla storia millenaria che il portagioie non ha, c'è un'architettura che fa sembrare il Taj una scatola dei biscotti.
E anche qui di turismo non indiano ce n'è ben poco, perché noi stranieri ci facciamo fregare da chi ci propina i soliti quattro posti del menga. E inconcepibile che questa città così importante sia snobbata dal resto del mondo, anche se non al livello di Ranakpur, Palitana o Tirupati, ma in fondo è meglio così almeno i fedeli possono ancora godersi un luogo di meditazione e preghiera senza troppi fastidi.
Anche qui ingresso gratuito, deposito scarpe gratuito e deposito merci preziose al costo di 2 rupìe.
Così domani ci attende una giornata intensa con impegni dalla mattina alle sette fino a sera alle dieci quando, come ogni notte dall'alba dei tempi, decine di migliaia di fedeli accompagnano la statua di Shiva a dormire con Pàrvati. Questo sì che è un tributo all'amore, non il cimitero/portagioie/scatoladeibiscotti di Agra.
Foto del giorno: hotel indian style. Qui c'è già il lusso di un tavolino vicino alla presa di corrente, ma come diamine lo attacchi il bollitore!?
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