Considerazioni II: Cambogia

La Cambogia è piccola, c'è poco da vedere e se usi i mezzi pubblici è sempre tutto a 9 ore di distanza, anche il negozio all'angolo.
Loro ci provano a sveltire gli spostamenti ma, una volta si rompe il bus, poi l'autista deve pregare, poi sparisce la strada e poi ti fermi a soccorrere un altro bus e alla fine ci sono le soste già programmate agli autogrill.
Neanche in barca sono puntuali: un nostro spostamento, anni fa che doveva essere di 4 ore è diventato delle 9 canoniche perchè prima mancava la barca, poi quella di riserva non partiva, poi si è rotto il timone, poi non c'era acqua a sufficienza per navigare e come se non bastasse il capitano ha telefonato al gelataio che ci ha raggiunti in barca da un villaggio per la sua merenda!
In questi casi il mezzo proprio è l'ideale, le strade sono poche e non puoi sbagliare, se sei sprovveduto ti costa un po' in mazzette ad ogni posto di blocco ma comunque arrivi dove vuoi quando vuoi. Tutto sporco ma ci arrivi.
Questo è secondo me, il periodo peggiore per noi turisti in Cambogia, anche se poi non è male comunque.
Il cambogiano medio si è accorto che arrivano i turisti e che hanno "tanti" soldi così lascia la risaia e si improvvisa operatore turistico senza sapere come si fa, tanto il turista il dollaro lo sgancia e loro con un dollaro mantengono la famiglia 3 giorni.
Così adesso turista è sinonimo di bancomat. Dove ancora non lo sanno paghi una birra fresca al tavolo 10 cent, dove lo sanno la paghi 1 dollaro da portar via e magari tiepida.
Ma non è bastardaggine, è solo ignoranza. Rischiano di rovinare un paese sul nascere solo perchè non sanno come organizzarsi e quale sarà l'impatto negativo dei loro errori negli anni futuri.
Io confido nei giovanissimi: stanno studiando, cercano di imparare dagli stranieri (spero da quelli giusti) e forse potranno rimediare agli errori che i loro nonni stanno facendo in questo momento.
Forza Cambogia! Appuntamento fra 10 anni, se avrete intrapreso la strada giusta vi mangerete tutti i vicini!


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