Golden Temple e Wagah Border
Come programmato ci siamo dati al turismo. Il tempio d'oro è sicuramente un bel posto ma è anche l'unico luogo di culto dei Sikh e non è carino fare i turisti dove loro pregano.
Poi quando gli occidentali sono 3 su 50.000 persone e una di queste, direi americana, non porta rispetto, noi che eravamo gli altri due non eravamo molto contenti.
Per la cronaca, prima di entrare nei templi ci si lava mani e piedi e si entra scalzi. La stronza aveva i soprascarpe...
Peccato per la giornata fosca perché con il sole splendente il tempio dorato in mezzo all'acqua circondato da marmo bianco deve essere qualcosa di spettacolare.
Ma la cosa veramente spettacolare è stata la cerimonia di chiusura del Wagah Border. Bella la parata, belle le sfide alla West Side Story tra i due eserciti ma è stato il pubblico a fare il vero spettacolo.
Mentre sul lato pakistano ci sono due semplici tribune per il pubblico da quello indiano c'è uno stadio a due piani con tanto di capo ultrà che lancia i cori.
Ogni giorno si ritrovano a migliaia a sbeffeggiare i pakistani, quando al di là del confine osano fare un coro, gli indiani attaccano a slogan degni di un derby a Sansiro. Come se non bastasse il confine lato India viene trasformato in discoteca dove le donne ballano scatenate sulla strada davanti al pubblico mussulmano oltre il cancello.
Invece in Pakistan sono tutti seduti, uomini da un lato e donne dall'altro in silenzio e burqa..
L'unica attrazione pakistana era un ballerino monogamba che sventolava la bandiera invece di qua
c'erano bandiere, striscioni, facce pitturate col tricolore indiano. Come andare allo stadio ma non a tifare la nazionale bensì la nazione.
Qui probabilmente il governo se lo merita...
Qui in Punjab non c'è niente di turistico, e il Golden temple è soprattutto meta di pellegrinaggio, ma un pomeriggio al Wagah Border vale il viaggio.
Foto del giorno: lo stadio del lato indiano. In mezzo passa la strada per varcare il confine.
Se la linea lo permette metto un breve video su Youtube e ve lo linko.
Poi quando gli occidentali sono 3 su 50.000 persone e una di queste, direi americana, non porta rispetto, noi che eravamo gli altri due non eravamo molto contenti.
Per la cronaca, prima di entrare nei templi ci si lava mani e piedi e si entra scalzi. La stronza aveva i soprascarpe...
Peccato per la giornata fosca perché con il sole splendente il tempio dorato in mezzo all'acqua circondato da marmo bianco deve essere qualcosa di spettacolare.
Ma la cosa veramente spettacolare è stata la cerimonia di chiusura del Wagah Border. Bella la parata, belle le sfide alla West Side Story tra i due eserciti ma è stato il pubblico a fare il vero spettacolo.
Mentre sul lato pakistano ci sono due semplici tribune per il pubblico da quello indiano c'è uno stadio a due piani con tanto di capo ultrà che lancia i cori.
Ogni giorno si ritrovano a migliaia a sbeffeggiare i pakistani, quando al di là del confine osano fare un coro, gli indiani attaccano a slogan degni di un derby a Sansiro. Come se non bastasse il confine lato India viene trasformato in discoteca dove le donne ballano scatenate sulla strada davanti al pubblico mussulmano oltre il cancello.
Invece in Pakistan sono tutti seduti, uomini da un lato e donne dall'altro in silenzio e burqa..
L'unica attrazione pakistana era un ballerino monogamba che sventolava la bandiera invece di qua
c'erano bandiere, striscioni, facce pitturate col tricolore indiano. Come andare allo stadio ma non a tifare la nazionale bensì la nazione.
Qui probabilmente il governo se lo merita...
Qui in Punjab non c'è niente di turistico, e il Golden temple è soprattutto meta di pellegrinaggio, ma un pomeriggio al Wagah Border vale il viaggio.
Foto del giorno: lo stadio del lato indiano. In mezzo passa la strada per varcare il confine.
Se la linea lo permette metto un breve video su Youtube e ve lo linko.
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